Manifesto
Una cultura non può che nascere da un gusto del vivere.
Nella società di oggi è sempre più diffuso un senso di incertezza e smarrimento, mentre prevalgono un’idea di inutilità della realtà e la ricerca di appagamento immediato dei propri desideri. Vengono suscitate molteplici speranze, tutte evasive o concettuali, destinate a diventare distrazioni che non corrispondono all'orizzonte intero che distingue il cuore dell'uomo . In questo contesto anche l’idea di popolo, intesa come comunità di persone accomunate da un ideale, si va disgregando. Il nostro contributo vuole essere allora la riproposizione dell’esperienza cristiana come elemento generatore di cultura.
Diversi fattori ci hanno spinto a fondare il centro culturale: il gusto dell’esperienza umana che stiamo vivendo e il desiderio di comunicarla agli altri, la curiosità verso tutti gli aspetti della realtà e dell’esperienza umana, certi che in ogni fattore che la costituisce sono presenti elementi di verità per l’uomo, il desiderio di incontrare personalità significative. In sintesi il desiderio di fare attività culturale intesa, prendendo a prestito alcune parole di Don Luigi Giussani, come “verifica della capacità di un ideale, per noi la fede cristiana, di essere criterio fecondo di approccio ai problemi e luogo di sintesi e di valorizzazione del buono e del giusto di qualsiasi cultura”.
Perché è stato chiamato San Tommaso Moro? Fu durante la sua vita (1478-1535) strenuo difensore della giustizia e della verità; inoltre il 4 novembre 2001 è stato proclamato patrono dei politici durante il giubileo.